Le critiche gli fanno venire il mal di pancia così i vertici di “TeleMeloni”, o della nuova Rai supersovranista – ultima novità in programma il ritorno dopo dieci anni di “The Apprentice” di Briatore (geniali!) – devono trovare un capro espiatorio. E agitando i bassi ascolti i vertici Rai, ecco questi ultimi attribuire colpe ai giornalisti che un fantasioso direttore generale definisce “pigri” perché il palinsesto è ancora incompleto (ad ottobre).
La spiegazione viene fornita dal direttore generale Rai Giampaolo Rossi che parla a Il Foglio, ripreso anche da Il Fatto Quotidiano, lamentando di trovare “trovo pigro quel giornalismo che racconta la Rai con morbosità ” e “piccine le cattiverie di chi si esercita nel parlar male dell’azienda in cui lavora”. E poi parla di “quotidiani che ormai copiano altri quotidiani pur di irriderla” (la Rai, come se non fosse in grado di irridersi da sola); è evidente che Rossi legge tutti i quotidiani che copiano altri quotidiani, dimenticando forse che i dati di ascolto sono pubblici. L’ennesimo dettaglio di un giornalismo pigro. E qui, dove non si copia nessuno, ma si cita qualcuno per correttezza professionale, nessuno dice che la Rai è “da vendere”, nessuno dice “vendiamola”, ma tutti pensano che sarebbe meglio farla bene, questa televisione senza la clava e senza furori.
(6 ottobre 2023)
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