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La “Stepchild adoption” è l’adozione del figlio, naturale o adottivo, del partner da parte del genitore non biologico

di Silvia Morganti

La Stepchild adoption (in inglese “l’adozione del figliastro” o del “configlio”) è l’adozione del figlio, naturale o adottivo, del partner da parte del genitore non biologico.

In Italia l’adozione del configlio è sancita dall’articolo 44, comma 1, lettera b, della Legge 4 maggio 1983, n. 184 (“Diritto del minore ad una famiglia”) al Titolo IV “Dell’adozione in casi particolari” e permette l’adozione del figlio del coniuge, purché vi sia il consenso del genitore biologico e a condizione che l’adozione corrisponda all’interesse del figlio.

Sino al 2007, era ammessa solo per le persone coniugate: successivamente, prima il Tribunale per i minorenni di Milano e, poi, quello di Firenze hanno esteso questa facoltà anche ai conviventi eterosessuali, ritenendo in questo caso che fosse interesse del minore che al rapporto affettivo fattuale corrispondesse anche un rapporto giuridico, consistente in diritti ma, soprattutto, doveri. Il procedimento di adozione non è automatico e si propone avanti il Tribunale per i minorenni, che effettua un’indagine sull’idoneità affettiva, la capacità educativa, la situazione personale ed economica, la salute e l’ambiente familiare dell’adottante.

Ma il vuoto normativo riguarda anche e soprattutto le registrazioni alla nascita dei figli delle coppie omogenitoriali.

Il primo riconoscimento di fatto di una adozione in una coppia omosessuale risale al 2014. In mancanza di una legge va, tuttavia, segnalato come la giurisprudenza, pur non contestando più l’applicazione a coppie omosessuali dell’art. 44 della legge sull’adozione, non sempre ha ammesso appieno la stepchild adoption.

Alcuni sindaci decidono così di riconoscere all’anagrafe i bambini e i genitori delle famiglie arcobaleno.

Ma facciamo un passo indietro.

Il 5 giugno 2016 entra in vigore l’istituto delle Unioni Civili, introdotto dall’art.1, commi 1-35, della Legge 20 aggio 2016, n.76 (chiamata anche legge Cirinnà) e denominata “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze”.

Quindi l’Unione Civile altro non è che un istituto giuridico di diritto pubblico comportante la disciplina giuridica della coppia formata da persone dello stesso sesso, finalizzato a stabilirne diritti e doveri reciproci.

Uno di quei diritti era quello di poter adottare il figlio naturale del partner.

Come siamo arrivati a quello che sta succedendo in questi giorni per le coppie omogenitoriali quindi?

Esattamente così.

I tempi per esaminare gli emendamenti furono prolungati grazie a senatori di area cattolica contrari al disegno di legge che proposero un numero massiccio di modifiche a fini puramente ostruzionistici. Oltre la metà degli emendamenti presentati fu respinta per inammissibilità e, durante le votazioni, fu proposto di adottare la cosiddetta “regola del canguro”, per eliminare gli “emendamenti fotocopia” posti dai contrari alla legge diretti ad ostacolare il percorso della sua approvazione. Il Centro Studi Livantino, centro di studi giuridici di matrice conservatrice, presentò un appello al Parlamento per diluire i contenuti del DDL in quanto altrimenti i diritti concessi alle coppie omosessuali sarebbero stati troppo simili a quelli del matrimonio civile e avrebbero aperto una fessura all’adozione del configlio per le coppie omosessuali e sdoganato la gestazione per altri. Il 2 febbraio 2016, a pochi minuti dal primo voto, il Movimento 5 Stelle comunicò inaspettatamente la propria contrarietà a votare la norma con lo strumento del canguro, nonostante le rassicurazioni fatte al PD e agli attivisti LGBTQI+ nei giorni precedenti. Il Partito Democratico si vide allora costretto a richiedere la temporanea interruzione del dibattito parlamentare rilevando un cambiamento totale delle forze politiche a sostegno della propria proposta di legge. Il Governo, guidato dal premier Matteo Renzi, temendo che il provvedimento non raggiungesse i voti necessari con la sola attività parlamentare, intervenne con forza nel dibattito e decise di accelerarne l’approvazione cercando l’accordo politico all’interno della propria maggioranza, essendo ormai sfumata l’idea del sostegno alle unioni civili da parte del Movimento 5 Stelle e di Sinistra Ecologia Libertà. Il 23 febbraio presentò un maxi emendamento che recepiva quasi integralmente il DDL Cirinnà per l’istituzione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, qualificate come “formazione sociale specifica” con esplicito riferimento, però, all’articolo 2 della Costituzione e non all’articolo 29 (che tratta dell’istituzione del matrimonio). Venne così stralciata dal provvedimento una disposizione volta a consentire, nell’ambito dell’unione civile, la cosiddetta stepchild adoption, in seguito al veto posto dall’ala cattolica e conservatrice della maggioranza (divenuta cruciale dopo l’abbandono del sostegno da parte del M5S e di Sinistra Ecologia Libertà) e allo stallo venutosi a verificare.

Ed eccoci ad oggi. In seguito al richiamo del Ministero degli Interni e del Prefetto di Milano, il sindaco di Milano Beppe Sala ha dovuto interrompere la registrazione all’anagrafe dei bambini nati da coppie omogenitoriali. I figli delle coppie omosessuali vanno registrati come adottati “in casi particolari”. Inoltre, con 11 voti a favore, è stata approvata la risoluzione presentata da Fratelli d’Italia che indica al governo di porre il veto in Consiglio Europeo sul certificato europeo di filiazione: i bambini nati in famiglie omogenitoriali in qualsiasi Stato europeo sarebbero automaticamente riconosciuti come figli di entrambi i genitori anche nel proprio paese.

Le Unioni Civili sono state un grande traguardo per un paese bigotto e dalle vedute provinciali come il nostro. La capacità dell’italiano medio ad adeguarsi alle novità e alla modernità è molto scarsa, quindi si è sempre stati consapevoli della necessità di procedere, inevitabilmente, con accortezza. Ma quella che doveva essere porta aperta al futuro è diventata un varco verso l’oscurantismo.

In Italia si continua a fare falsa informazione continuando ad utilizzare termini che evocano miseria, povertà e sfruttamento come ad esempio “utero in affitto”, ma legati esclusivamente alla comunità LGBTQI+. Quando invece ricorrono alla gestazione per altri e ad altri metodi di fecondazione medicalmente assistita moltissime coppie eterosessuali. Ma non è questo il punto. Qui si tratta di sottrarre i diritti a persone dai quali sono richiesti doveri. Significa sottrarre la libertà di vivere la propria vita.

È record di italiani che emigrano, siamo ai livelli del dopoguerra. I dati della Fondazione Migrantes sono allarmanti, è in corso una vera e propria sostituzione etnica della nostra Nazione: mentre si continua a parlare di immigrazione, 285 mila nostri connazionali hanno deciso di abbandonare l’Italia, non solo giovani, ma anche anziani e intere famiglie. Si tratta di una autentica emergenza nazionale, ma della quale non parla nessuno. Fratelli d’Italia vuole accendere i riflettori su questo fenomeno e ripropone le sue storiche battaglie: sostegno alle famiglie e alla natalità; puntare alla crescita economica con politica di investimenti pubblici e riduzione delle tasse; politica occupazionale con incentivi e sostegno alle imprese che assumono in Italia.” Post di Facebook del 12 febbraio 2019 di Giorgia Meloni.

Egregia Signora Presidente del Consiglio, come si dice a Roma, famose ‘na domanda e damose ‘na risposta.

 

 

(21 marzo 2023)

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