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Figli di coppie dello stesso sesso: se la coscienza di chi dovrebbe legiferare è afona cosa resta?

di Silvia Montagnani

La corte d’appello di Roma ha rigettato la legge di Salvini che imponeva, nei documenti ufficiali come, ad esempio, la carta di identità, la dicitura “padre” e “madre”. Il 6 febbraio la corte d’appello di Milano ha dichiarato illegittime le registrazioni degli atti di nascita dei figli di coppi di donne ricorse alla fecondazione assistita. Chiedendo al legislatore di decidere.

La discussione è forte. Un altro step socio- evolutivo. Al legislatore viene dato un compito importante. La questione è: Etica? È Morale? Con quale sentimento leggeranno questa richiesta? Sempre che venga accolta.

Ci sono due dimensioni di analisi.

Da un punto di vista c’è la distanza tra il pensiero popolare e la difficile elaborazione legislativa. Siamo ad uno step di evoluzione socio/etico per cui il legislatore è chiamato a guardare quello che la società è pronta a vivere. Accettare di manipolare la vita. Creare vita dove la vita naturalmente non potrebbe nascere. Accettare il sentimento di maternità, il sentire la vita che nasce dentro, la trasformazione del corpo e la volontà di farlo senza se e senza ma. Sono donna sposata ad una donna e forse sono una codarda, ma ho sempre sentito troppo innaturale avere un figlio per la necessità di fare un figlio.

Poi c’è il diritto ad una vita decente. Ci sono dei luoghi che emanano odori e sapori di vita. Entrando in una casa-famiglia si è travolti dal sapore dell’innocenza. Occhi e mani di bimbi piccoli piccolissimi, fragili ma allo stesso tempo potenti. Pianti che non sai come calmare, perché non sai da dove arrivano. Sono dolore fisico? O magari quella disperazione arriva da un sentimento di non appartenenza di incomprensione di ciò che succede. I piccoli più grandi qualche volte ti vengono addosso picchiandoti, siamo l’immagine della sfiducia. Come possiamo permetterci di vivere lasciando che un bimbo di 4 anni provi sfiducia in noi adulti?

Poi succede che esci dalle tue dinamiche mentali. Apri il cuore, apri le braccia come per un abbraccio e nonostante la resistenza senti che vorrebbero abbandonarsi. Sentirsi protetti e  custoditi. Che la speranza ancora c’è, la speranza che quell’affetto mancato da qualche parte alla fine arrivi.

Quando si adotta si parla di mamma di pancia e mamma di cuore. È così potente la Mamma di Cuore. Ogni volta che guardo una mamma di cuore vedo esseri superiori. Vedo donne che non hanno avuto bisogno dell’attaccamento del sangue e della superiorità dell’io. Vedo donne che nel desiderio di maternità hanno aperto il cuore all’umanità. Dare fiducia al genere umano significa anche credere che ogni bimbo del mondo abbia diritto ad una vita decente. Soddisfacendo il proprio bisogno in una prospettiva globale e di umanità.

Certamente io non ho mai provato quel bisogno viscerale di maternità. Non ho mai sentito il bisogno di vita dentro. Sono una mezza donna? Come mai non ho mai provato questo desiderio potente che mi spinge ad andare a scegliere su un catalogo quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere il mio partner ideale? Come posso fare a farlo assomigliare il più possibile a mia moglie? Io…. Ecco io non ho mai pensato di essere dio. Di poter decidere come poter fare perché mio figlio possa essere proprio figlio mio e di mia moglie.
Allora credo di essere ancora codarda, perché non ho mai lottato per le adozioni. Perché una cosa la so per certo, se fosse possibile adottare lo farei subito, in questo istante preciso. Andare incontro alla vita, non volerla trasformare secondo la mia necessità.

Dall’altro invece c’è qualcosa di antico e pericoloso. Qualcosa che passa dal pensiero Patriarcale. Nell’Italia del 2024 da definire Fascio-Patriarcale.

Siamo al punto che la giustizia non è più in grado di leggere la realtà e la legge senza conformarsi alla volontà politica di dio, patria e famiglia. Dove la famiglia è quella composta da padre e madre e tutto il resto è depravazione.

L’articolo 11 della legge del 20/05/2016 n.76 selle unioni civili dichiara:

Con la costituzione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri; dall’unione civile deriva l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione. Entrambe le parti sono tenute, ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni.

Invece l’articolo 30 della costituzione dichiara:

“E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima….”

La legge mi dice che io ho diritti e doveri nei confronti di mia moglie e che, se essa avesse avuto un figlio io ho diritti e doveri nei confronti di essi. Quindi perché la giustizia si prende la briga di rendere dei figli cittadini di serie b. chiedendo ad un parlamento cieco di legiferare su qualcosa che è già stabilito?

L’articolo uno della dichiarazione universale dei diritti umani dichiara: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.”

In quanto articolo 1 chiunque abbia una carica istituzionale avrebbe il dovere di imprimerselo nella coscienza. Agire in spirito di fratellanza riconoscendo dove ci sono, i propri privilegi e agendo per fare in modo che i diritti di tutti gli esseri viventi siano rispettati. Compresi quelli dei bimbi nati da una coppia di donne con fecondazione eterologa. Sono Persone con due Genitori.

La legge c’è già, basterebbe adottarla o al massimo chiarirla. Ma se la coscienza è afona cosa resta?

 

 

(17 febbraio 2024)

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