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Gli uomini che alzano le mani su uomini più deboli di loro come vogliamo chiamarli?

di Giuseppe Sciarra

Non avere scrupoli, zittire l’altro con la forza – che sia un pugno o uno schiaffo. Molti uomini invece di usare la parola per attaccare o difendersi da un’altra persona – cosa assai più complessa per certe menti – tendono spesso a minacce piuttosto eloquenti se offendi il loro blasonato onore: “Ti spacco la faccia!”, “ Ti riempio di botte!”, oppure passano direttamente all’azione, ti massacrano come meglio possono e come suggerisce loro il fanatismo che li acceca – perché per molti uomini la violenza è un’idolatria che annebbia il cervello.

Tutto viene giustificato dal fatto che tra uomini si può e si deve usare la forza per esercitare la mascolinità, ma non tutti gli uomini usano la violenza come mezzo per difendersi così come non tutti hanno sufficiente prestanza fisica per difendersi dalla violenza altrui. E allora che soluzione c’è per quest’ultimi? Devono subire le angherie altrui? Molti uomini normalizzano la pratica violenta estendendola per semplificazione a tutto il genere maschile e alla natura dell’uomo. Ma è davvero così? Tutti vogliamo menare? Tutti dobbiamo sottomettere il più debole per sentirci più forti? Ma cosa c’è di virile nel non esercitare ad armi pari la propria forza? Manca un’educazione al rispetto.

A molti uomini piace mettere le mani addosso ad altri uomini – che detta così… – e trovano terreno fertile in questo per sfogare le proprie rabbie, le proprie pulsioni, la propria maschia natura e sono liberissimi di farlo per quanto mi riguarda, il problema è quando viene aggredito chi è palesemente più debole, così da avere gioco facile. Si chiama essere vigliacchi e meschini. Ed è una forma di abuso. Dunque quegli uomini che alzano le mani su altri uomini che non possono difendersi commettono un abuso e andrebbero puniti penalmente con buona pace di chi muore loro dietro e di chi li riverisce per non essere il prossimo.

Se per molti quello che scrivo è una bestemmia, l’ennesima deriva del politically correct che censura la libertà altrui, se qualcuno mi picchia perché ho osato rispondere – a torto o ragione – per dimostrarmi chi è il più forte (vedendo che vincerai in partenza perché magari sono mingherlino) e ti devo rispetto solo per questo, torniamo alla forma di abuso che, nonostante costituisca già un reato specifico, troppo spesso non punisce come merita.

Il ragazzo che non si sa difendere per la cultura maschile è un vigliacco. Se non corre ai ripari è colpa sua. Lui merita biasimo e non i veri vigliacchi di questa storia, ossia chi sa che ha gioco facile con un ragazzo più debole fisicamente. Le forme di abuso di uomini su altri uomini vengono sottovalutate, nascoste per vergogna e paura a difesa [sic] di certi uomini che con la forza esigono rispetto abusandone (vedi alla voce fratelli Bianchi).

Troppo spesso si ha la sensazione che alle vittime venga rimproverato di essere colpevoli della loro innocenza. O di non essere forti abbastanza. È la solita soluzione facile facile dell’innocente per sentimento che incolpando gli altri si monda da ogni peccato.

 

(28 dicembre 2023)

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