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Una lista di suicidi da bollettino di guerra: le storie maledette delle star dei film del sesso tra maschi

di Giuseppe Sciarra

Fu un fulmine a ciel sereno la vicenda di Arpad Miklos, star di film porno gay per registi come Chi Chi LaRue, Kristen Bjorn e Jerry Douglas, che si uccise con un mix letale di alcool e pillole all’età di 45 anni nel 2013 a causa di una grave depressione. Proprio per via della sua popolarità aumentata anche grazie alla partecipazione nel videoclip, “Hood” del cantautore statunitense Perfume Genius, la morte di Miklos attirò fortemente l’attenzione dei media che per un certo periodo iniziarono a interessarsi di più alle tante (troppe) morti di attori porno gay che si susseguivano periodicamente, senza però cavarne un ragno dal buco.

Sui social si susseguirono domande su queste morti assurde. Perché degli uomini bellissimi che dalla vita avevano avuto soldi e fama si suicidavano? Venivano per caso sottoposti a forti stress dagli studios? Facevano uso di droghe oltre che per uso personale anche per migliorare le loro prestazioni in video e questo di conseguenza minava il loro stato di salute e mentale? Inoltre, come venivano viste queste persone nella vita di tutti i giorni al di fuori dei set in quanto porno attori per maschi omosessuali? Parliamoci chiaro, se sei etero e fai porno, la società odierna nonostante il suo retaggio moralista, tende in molti casi a non vedere la cosa necessariamente come un male. Non mettiamo in dubbio che ci siano attori hard anche eterosessuali che possano avere avuto problemi per la loro scelta di lavorare in questo settore ma fare film gay e decidere di farsi vedere in rapporti sessuali con altri uomini è una scelta molto più forte e rischiosa dato lo stigma che ancora persiste verso l’omosessualità.

Carlo Masi, ad esempio, ex star di film a luci rosse, per il suo passato di attore hard fu cacciato con un pretesto dall’università la sapienza di Roma dove insegnava analisi matematica, nonostante fosse molto stimato dai suoi studenti, (nel 2023 Masi ha vinto la causa contro l’università e adesso dovrà essere risarcito, ndr). Qualche anno fa l’attore porno Matthew Camp fu vittima di un attacco omofobo dopo aver subito delle minacce per essere comparso in vari film a luci rosse. Gli bruciarono casa e lui denunciò la vicenda sulle sue pagine social, tra lacrime e paura. L’odio e le discriminazioni a cui va incontro un attore porno gay per aver scelto questo mestiere non è da sottovalutare e può intaccare lo stato psichico di quelle persone che sono più fragili, anche perché a volte non hanno una rete di affetti che li sostiene o soprattutto un gruppo di lavoro che li supporti nell’ambiente.

Scorrere la lista di suicidi tra attori di film per soli adulti è scioccante. Ci troviamo di fronte il bollettino di una strage. Se in passato ad essersi tolti la vita, tra gli altri, sono stati performer come Michael Cohen, Wilfired Knight (che si è ucciso dopo il marito, Jerry Enriquez), Christopher Luke McAteer, Doror Barak, Dimitri Kane, Ben Grey, Erik Rodhes, Joseph Sciambra, Max Schutler, Tyler Sky, Tyler White, Dave Slick ecc … e tutti per motivi legati alla depressione, negli ultimi anni le cose non sembrano essere cambiate. Nel 2019 Casey Jacks, modello di Corbin Fischer si è ucciso per una forte depressione. Lo stesso anno, l’attore spagnolo Macanao Torres si è buttato dalla cima del palazzo dove viveva, dopo che dei medici gli avevano diagnosticato un raro tipo di linfoma e pronosticato altri dieci anni di vita. Ricordiamo che Macanao si era battuto contro quella che accusava essere la poca trasparenza degli studios su come venivano gestiti i test di hiv fatti agli attori porno, chiedendo una maggiore adesione alle politiche sanitarie e all’uso del preservativo.

In un tweet del 2020 il noto attore porno Koldo Goran, scrisse che c’erano state ben tre morti di suoi colleghi non divulgate dalle loro case di produzione ai media. Motivo? Si ipotizza che siccome questi attori erano ancora presenti nei loro siti, con la notizia della loro morte avrebbero fatto diminuire la fruizione dei loro video dimezzando gli introiti. Certo è che la tragedia, o se preferite un fato spietato, continua ad abbattersi sulla vita di molti uomini del porno. Nel 2021, per citare un anno particolarmente sfortunato ci sono state altre morti nefaste e premature nell’industria del porno-gay. Ma mentre un performer come il giovanissimo Martin del sito Malespectrum si sarebbe tolto la vita, così come si vocifera si sia ucciso Alex Riley, altri sarebbero morti per altre cause altrettanto inquietanti.

Alex James, attore molto popolare del sito Active Duty è morto per un attacco di cuore. Stessa sorte per i suoi colleghi Hoody LaVaye, Max London e Bryce Evans, (di quest’ultimo si è comunicata la morte ai media solo dopo tre settimane). Si dice che l’uso di steroidi molto diffuso tra gli attori hard possa essere stata la causa di questi infarti, ma sono solo voci. Certo è che gli steroidi anabolizzanti assunti per rendere più muscolosi possono avere gravi conseguenze sul piano psicologico come sbalzi d’umore, comportamenti aggressivi, irascibili, paranoici e anche sul piano fisico, con disfunzioni cardiovascolari, acne, infarti e danni al fegato. C’è poi chi è morto per omicidio come Michael Watts, guardia di sicurezza dell’Oregon il cui cadavere è stato trovato nel fiume Willamatte. L’uomo era stato seguito da una folla di persone durante le proteste del primo maggio a Portland ed era scomparso.

Il giovane attore porno Mel Grey invece è stato colpito da colpi di armi da fuoco da uno sconosciuto che si è intrufolato a casa sua probabilmente per derubarlo. Un altro suo collega, Casey Van Mersbergen è rimasto ucciso invece per una tragica fatalità: un incidente pedonale a Blythe, in California. Discorso a parte merita Bo Dean. Star della factory di Jake Cruise e attore di successo per case di produzione come Next Door Studios e Lucas Entertainment. Nel 2015 venne sparato al petto e rimase paralizzato dalla vita in giù. Sembrerebbe che sia morto a 41 anni per complicazioni legate a questa ferita ma c’è chi dice sul web che si sia suicidato.

Bo Dean era un gayforpay, ossia un uomo eterosessuale che per soldi andava con altri uomini. Era un padre di famiglia con due figli. La scelta di uomini etero come Dean di fare film porno gay è legata principalmente a fattori economici. Sono tanti gli attori eteresessuali che girano scene di sesso con altri uomini per denaro come il performer del momento Andy Lee, (che come ha dichiarato guadagna 10.000 sterline al giorno su Only Fans), Dan McGraffin (ex militare dell’esercito), Markus Kage o Simon Rex, (quest’ultimo ha lasciato il mondo del porno per diventare un pastore cristiano – la folie d’etre Americain, ndr). Secondo voci del web si taglierebbe col coltello la tensione negli studios quando un gayforpay è su un set porno, soprattutto le prime volte. Dean si faceva accompagnare per esempio dalla sorella quando girava film a luci rosse. I gayforpay spesso portano sui set qualcuno di loro caro soprattutto per scongiurare richieste per scene che vanno oltre la loro portata e che non sono in grado di gestire; ma che spesso sono messi nelle condizioni di girare.

Gli agenti del porno in alcuni casi possono fare delle pressioni se determinate scene non vengono realizzate, minacciando di dimezzare lo stipendio e facendo ricatti psicologici ai loro attori. Mi chiedo che ripercussioni abbia per un uomo eterosessuale (e non solo) sul piano psicologico girare scene che non condivide, magari violente, dolorose ed estreme; obbligato. Le conseguenze di queste costrizioni dietro ricatto a lungo andare possono tradursi con gesti autolesionistici, disperati o violenti contro se stessi e contro gli altri. Ed è proprio sul versante violenza che ci sarebbero tante altre cose da raccontare sul mondo del porno gay. Come dimenticare Joe Kerekes e Harlow Cuadra, due escort e porno attori che uccisero il produttore e fondatore della Cobra Video, Bryan Kocis, per questioni di denaro?

Da questa vicenda venne tratto anche un film orribile del 2016 con James Franco e Garrett Clayton, King Cobra. Che vi sconsiglio.

L’ex star del cinema gay Trace Michaels, noto per le sue performance top e bottom in famosi siti porno è stato recentemente arrestato per l’omicidio di un uomo gay tredici anni fa, conosciuto durante un’orgia a cui aveva partecipato col suo fidanzato, l’attore porno Adam Rogue e con il quale quest’ultimo aveva una relazione. Il suo dna è stato trovato sotto le unghie della vittima. L’attore del sito per adulti Sean Cody, Jason Andrews è stato condannato all’ergastolo senza condizionale per aver ucciso con la sua fidanzata un tatuatore 41enne per derubarlo. L’ex pornostar gay David Meza fidanzato con una donna, la quale non sapeva dei suoi trascorsi nel mondo dell’hard gay, ha ucciso un anziano milionario texano con cui aveva una relazione, pugnalandolo 20 volte e quasi decapitandolo. Ben diversa la questione riguardante John Snavley, spogliarellista e gayforpay, il quale fu accusato dell’omicidio di un uomo che lo aveva abbordato in un locale nel 2010. Snavley aveva iniziato a spogliarsi per le donne ma vedendo che con gli uomini poteva guadagnare di più offriva loro balli privati.

Il Washington Post afferma che Snavely era ricercato in Texas per violazione della libertà vigilata con l’accusa di aggressione ed è stato arrestato più volte con l’accusa di possesso di droga, secondo i registri della polizia. Una vita travagliata. Come quella di tanti come lui. Alla fine fu scagionato per insufficienza di prove.

Altra storia terribile quella del (gayforpay?) Sebastian Young. Dopo non essersi fermato con la sua auto a un posto di blocco Young è stato inseguito dalle forze dell’ordine lungo le strade della contea di St. John dove si è schiantato contro uno scuola bus. Dopo l’incidente l’ex attore porno è uscito dalla macchina e ha cominciato a sparare contro i poliziotti, ne è scaturito uno scontro a fuoco dove ad avere la peggio è stato Young che è deceduto sul colpo. L’uomo era in libertà vigilata dopo essere stato incriminato dallo stato della Florida per possesso di materiale pedopornografico. Era stato precedentemente accusato di un crimine terribile: aver violentato sua figlia di 5 anni e avergli trasmesso una malattia, (anche se le accuse contro di lui riguardo gli abusi sulla figlia sembrerebbero essere cadute. Si è infatti scoperto che una delle insegnanti del centro per l’infanzia dove andava la bambina, avrebbe fatto commettere gli abusi a suo marito).

Sebastian Young si era esibito in dozzine di film porno gay per i più importanti studi del settore dal 2006 fino al 2016. Nell’arco di questi anni Young aveva commesso svariati reati: ha minacciato di morte un detective, picchiato un uomo anziano di 65 anni, aggredito l’ex moglie tre volte. Inoltre è stato condannato ben otto volte per droga, furto con scasso e percosse. E le case di produzione l’avevano sempre ripreso a lavorare con loro.

L’attore porno gay afroamericano Knockout, star di Only Fans, è stato arrestato in Florida per tentato omicidio. Sergeant Miles ex veterano di guerra, è stato coinvolto negli attacchi avvenuti nel 2021 alla casa bianca durante l’insediamento di Joe Biden. Avrebbe preso a pugni un agente. Miles – incredibile ma vero – faceva parte del gruppo Proud Boys, grandi sostenitori di Donald Trump.

A fronte di tutte queste storie c’è chi afferma che uno dei grandi problemi dell’industria del porno gay è che sfrutta il malessere dei suoi attori più fragili, alcuni dei quali ex detenuti, tossicodipendenti, persone provenienti da classi indigenti, emarginati e uomini che soffrono di omofobia interiorizzata e istinti autodistruttivi, oltre a una grave instabilità psicologica. Questi sceglierebbero la strada del porno non solo per fare soldi facili ma per dare più fiducia a se stessi e viversi più liberamente la propria condizione di omosessuali o bisessuali; per cui il porno diventerebbe il mezzo per potersi accettare di più e farsi accettare di più dal mondo. Quando poi si scontrano con la dura realtà il dardo ormai è tratto, i problemi di salute mentale restano sempre lì così come la dipendenza dalle droghe e l’omofobia interiorizzata.

Ovviamente sappiamo benissimo che queste problematiche non riguardano tutti e che molti attori gay non sono necessariamente instabili o con un grado di istruzione basso e fanno una scelta libera e consapevole nell’abbracciare questo mestiere. Altri al contrario sono in balia dei loro demoni e ci chiediamo quale sia il sostegno che viene dato loro a fronte di ciò. L’industria del porno essendo un’azienda in quanto tale dovrebbe fare come molte aziende, avere degli psicologi preposti a seguire quegli attori più fragili, i quali devono essere sicuri al cento per cento di voler fare questo mestiere e devono essere soprattutto protetti dalle bufere che possono derivarne; le quali in certi casi possono essere catastrofiche.

 

(28 novembre 2023)

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