di Giuseppe Sciarra
“Sono andato cha cha cha, per le strade della città” a chiedere all’elettorato italiano se si aspettava la vittoria della presidente del Consiglio Meloni (appena insediata) e della sua destra da ancièn regime! E tra un cha cha cha e un altro cha, ho chiesto anche cosa si aspettano dal governo Meloni. E con un doppio olè e un altro olà; cha cha cha trallalero tralalà e obladi e obladà, ladies and gentlemen, l’elettorato di destra e sinistra, mancino e uncino, così ha risposto:
Mina che non fa la cantante, 51 anni, esordisce dicendo “Giorgia Meloni è la Marine le Pen italiana!”, per poi riporre in Meloni le sue speranze per un’Italia viva (non è un omaggio a Renzi) e più equilibrata, meno schizofrenica e con la necessità, finalmente appagata, di una persona dal piglio duro – la durezza nella vita fa la differenza, lo sanno bene gli amanti di certi omoni. Federico, 50 anni, anche lui di destra, elettore della Lega, ci dice questo (silenzio e leggete): “Io mi aspettavo che vincesse il centro destra perché la sinistra italiana non esiste più: è serva delle banche e dei grandi poteri. Fa male vedere il grande assenteismo alle urne e parte degli elettori desaparecidos, ma la maggior parte delle persone non crede più nei politici italiani. Detto questo spero che la Meloni sia in grado di mantenere almeno in parte le promesse e quanto meno sia equa nella gestione dell’Italia e si limiti a gestire la cosa pubblica per il benessere di gran parte degli italiani”. Aspetta e spera che non si avvera. Scusate volevo cantare questo motivetto. Monia, sessantenne, invece, cerca un uomo distinto, alto, di buona professione (forse ho sbagliato articolo e tema). L’altra Monia invece, di anni ne ha quarantotto e dice che se l’aspettava che vincesse “la sora Meloni”, aggiungendo che “dato che tutti sono andati a governare era giusto che adesso ci andasse anche lei”. E poi “è stata brava nell’opposizione” – e a questo punto rimpiango di non aver continuato a scrivere dell’altra Monia e del suo annuncio. Monia, quarantottenne dice anche questo: “Salvini è un traditore. Si è alleato con quelli che sono i suoi nemici. Il popolo ha capito che solo Giorgia Meloni è coerente nelle sue posizioni e non è scesa a compromessi. La destra sa chi è lei e sa chi è Salvini. Tra i due ha scelto una donna forte e di carattere alla guida del paese”. Cosa si aspetta dal nuovo governo Monia? Un grande cambiamento che faccia tornare l’Italia ai vecchi albori. Quali sono questi vecchi albori non lo sa nemmeno lei, ma è in buona compagnia.
Più a sinistra, Andrea, ventinovenne, fa un discorso lucido sulla vittoria delle destre: “Mi aspettavo questo risultato. Era chiaro sin dall’inizio come sarebbero andate queste elezioni politiche. Comunque sono andato a votare, abbiamo questo diritto, sancito dalla nostra costituzione. Inizialmente quando ho visto i risultati mi sono arrabbiato col mio paese e gli italiani, colpevoli di non aver votato in massa. Dopo per fortuna ho rimesso in prospettiva questa rabbia, informandomi e leggendo tanti giornali, soprattutto esteri e placando la mia bile. Molti italiani hanno votato per la Meloni perché ha condotto una campagna elettorale come si deve, a differenza del PD che è stato incommentabile e non ha fatto nessuna coalizione. La Meloni si è interessata a quelli che sono i problemi primari del paese aggravati da questa crisi internazionale e dopo la pandemia come il lavoro e l’energia. Lei è riuscita a captare questa inquietudine, convincendo il popolo a votare per lei. Altri no. Letta infatti è stato un leader senza personalità”. Riguardo a quello che il governo Meloni farà , oltre a quello che promette di fare, dice: “Meloni nonostante sposi un’ideologia retrograda non è stupida. Basti vedere le Pen in Francia che ha ripulito la sua immagine pubblica, cambiando il suo modo di comunicare così come la sua politica, che si è andata smussando perché giustamente si è resa conto che gli elettori su certe questioni si sono pacificati. Ad esempio il tema matrimoni gay non è più visto con accanimento e come un problema nazionale da Marine Le Pen; credo che anche Meloni a riguardo farà un percorso simile.” Edward, ragazzo transgender trentenne, appare più preoccupato e allarmista sul nuovo governo: “Mi aspettavo che vincesse lei e ho paura di quello che potrebbe succedere con un governo del genere. La notte tra il 25 e il 26 settembre quando ho appreso che aveva vinto Fratelli d’Italia mi sono sentito male. Confido in un’opposizione e in un’Europa col cervello che contrastino un partito che resta di estrema destra. Spero che questo governo cada subito!”.
Noterete che ho smesso di fare battute, ma a furia di sentir parlare di questo governo non ho voglia di cha cha cha e trallalero tralalà. Poi arriva la giapponese Masako che da più di trent’anni ha la cittadinanza italiana e che sostiene: “La destra ha vinto perché gran parte della popolazione ha votato di pancia. Hanno l’impressione che Meloni e il suo entourage siano diversi e siano un cambiamento rispetto al passato. La sinistra è stata punita perché non è stata in grado di fare proposte convincenti. Non si sono saputi gestire, ma Letta è stato coerente, ha dato spazio ai giovani e non mi sento di condannarlo”. Riguardo ai vaticini sul nuovo governo afferma: “Come hanno detto molti esperti nessuno può virare troppo rispetto al programma fatto dal governo Draghi. L’Italia non è nella posizione di poter fare la voce grossa. I legami internazionali potrebbero peggiorare. Meloni con la sua storia non si accompagna di certo a personaggi con cui andrei a cena, poco popolari anche all’interno dell’UE. Trovo imbarazzante la presenza di certi personaggi nel suo partito che però sono stati regolarmente eletti. Evidentemente la popolazione vuole essere rappresentata da quel tipo di politici. Il lavoro che andrebbe fatto è combattere contro questa ignoranza perché è a causa di essa che certe battute e certe dichiarazioni infelici di troppi deputati e senatori passano inosservate o sono sottovalutate. Floris a piazza pulita ha detto che la destra contrasterà molto i diritti civili per dare un contentino a un elettorato ottuso e vittima di pregiudizi duri a morire”. Masako ha sessantadue anni. L’articolo termina così con le mie scuse a Masako per aver scritto con ritardo la sua età. Volevate una chiusura migliore? Eh no, sarà tronca. Come rischia di essere il futuro di questo governo.
(23 ottobre 2022)
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