di Andrea Natale
La vittoria della Meloni e dei suoi fashion alleati è stata schiacciante, merito di una campagna politica mirata e del demerito di una sinistra sempre più slegata. Partendo da questi presupposti e considerando l’allarmante scarsa frequenza alle urne degli italiani, abbiamo deciso di scendere in strada e raccogliere le opinioni delle persone, con l’obbiettivo di ottenere una memoria storico dell’accaduto. Si perché si parla di un evento senza precedenti nella storia italica, per la prima volta in assoluto avremo un premier donna.
Raccolgo qui alcune constatazioni ricevute durante le interviste:
Pasquale, docente: Penso che sia una vittoria che costerà più al PD che ha fatto una campagna elettorale secondo logiche di partito e di palazzo tradendo qualsiasi valore di sinistra. Perché l’interesse supremo sarebbe dovuto essere evitare che la destra salisse a l potere. Quindi evitando le alleanze sapeva benissimo a cosa si andava incontro. Tralasciando questo e considerando anche questo c’è un indizio Ovvero che la politica strategica ed economica della Meloni non sarà poi differente Infatti mi sembra piuttosto allineata. Di certo non faremo passi suo diritti civili, ma neanche con la sinistra abbiamo avuto chi sa quali risultati. Di certo non faremo passi suo diritti civili, ma neanche con la sinistra abbiamo avuto chi sa quali risultati. Penso anche che paventare lo spauracchio del fascismo sia un’esagerazione che può trascendere in vera e propria mancanza di rispetto per chi il fascismo lo ha vissuto veramente.
Leonardo, regista cinematografico: Io sono contento, speriamo riformi la giustizia Italiana. La sinistra se lo è meritano, troppo lontana dai bisogni della gente.
Chiara, artista: Chissà se il risultato sarebbe stato lo stesso se tutti quei milioni di italiani ai quali come al solito è stato negato il diritto di voto avessero potuto esprimersi; vi invito ad approfondire, se non la conosceste, la questione dei “fuorisede”, chi si trova lontano dalla propria residenza nel territorio italiano e non può tornare a “casa” perché il tempo e la spesa del viaggio non sono affrontabili: in tutto il mondo esiste questa possibilità, da noi invece sembra che gli italiani all’estero siano gli unici a non vedersi negato questo diritto. Speriamo almeno che tra le tante promesse impossibili della Meloni, venga mantenuta perlomeno quella di aiutare maggiormente i più deboli, in particolare le famiglie con bambini piccoli, viste le grandi difficoltà economiche di questo momento storico e l’inadeguatezza degli stipendi rispetto alla media europea.
Sara, impiegata: Non l’ho votata, non lo nascondo! La loro politica legata alla famiglia non è onesta! La signora Meloni e quel Salvini lì, ci impongono un pensiero moralista che loro in primis non rispettano! Tutto frutto di un populismo stupido e pericoloso, poveri italiani!
Enrico, venditore: La vittoria della Meloni è stata una ventata di novità… Diciamo che si è preparata tatticamente la partita a tavolino sin dalla mancata fiducia al Governo Draghi. Scelta che per me non stava né in cielo né in terra. Ma tale scelta è stata strategica da un punto di vista politico di certo. La nuova legge elettorale ha di certo favorito un epilogo di questo tipo, considerando che poco più di 1 italiano su 4 di coloro che hanno votato ha scelto il suo partito. Io ero dell’idea che Mario Draghi fosse e rimanga il miglior Presidente del consiglio che il mio paese possa avere. Tuttavia, è bene che per una volta, e dopo tanti anni, finalmente governi chi ha ottenuto la vittoria alle elezioni. Mi auguro che la prima Presidente del consiglio donna si comporti come Madre piuttosto che come Moglie, e possa quindi trattare con cura materna la sua, e nostra, patria. E per far ciò l’auspicio è che le persone più competenti mettano a disposizione il loro valore per la buona azione del Governo e la resistenza ma anche il progresso del nostro paese.
Cristina, imprenditrice: Chiunque farà parte del governo deve mettersi una mano sulla coscienza ed intervenire con fermezza, dando aiuti e agevolazioni alle imprese, in modo che esse possano assumere giovani preparati.
Simone, fornaio: Non seguo la politica e non ho votato, ma sia in ambito lavorativo che familiare che ludico su Internet ho sentito parlare solo di gente che l’avrebbe votata come se fosse l’antidoto al veleno attuale che affligge il paese. La cosa buffa dal mio punto di vista non informato e quello di come vedessero in lei la certezza che cambia in meglio, quando nel mio pensiero politici che cambiano fazioni, rimangiano parole, si alleano co gente che criticavano non hanno il minimo valore come persone che mi rappresentano.
Ludovica, ristorazione: Vedo nella vittoria della destra una possibilità o almeno una speranza di cambiamento, in un sistema dove regna la burocrazia e l’incompetenza.
Le conclusioni personali possono andare in una sola direzione: Viviamo in una società dell’apparenza, dove la politica si fa a colpi di click, non importa l’età che hai, ti devi aggiornare. Un aggiornamento che non prevede essere informati su quelli che sono i veri problemi sociali del nostro paese, ma su quello che è inutile, frivolo, impedendo lo sviluppo di una coscienza collettiva. Emerge da questo esperimento pubblico un mal contento generale, dove si fa fatica a scovare un ideale politico ma si elegge il meno peggio, ovviamente secondo le opinioni personali dell’elettore. La realtà supera la finzione, ne riderà con sarcasmo Cronenberg che con il suo profetico Videodrome annunciava la capacità della televisione e dei media di condizionare e deformare la realtà.
(8 ottobre 2022)
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