di Giovanna Di Rosa
Mentre fioccavano sui social le reazioni iperboliche di quei quattordici che a votare ci sono andati e hanno votato “Sì” – questa mania di dire al mondo ciò che si fa è completamente fuori dalla mia comprensione – arrivavano dalle televisioni e dai quotidiani le percentuali di votanti al referendum voluto da Lega e Radicali insieme in unione contro natura: affluenza tra il 19 e il 23%.
Più che una sconfitta è uno smacco perché venuti meno i miracoli messi in conto con preghiere all’altissimo dalle reazioni iperboliche di cui sopra, il 50%+1 elettori non si son visti nemmeno col binocolo. Non c’entra la spiaggia, non c’entra il mare, non c’entra Palermo. E sappiano, coloro che non sono andati al voto, o ci sono andati ma delle schede referendarie se ne sono fregati, che da domani saranno bersaglio diretto del Salvini salvatore della pace e della democrazia che non potrà tollerare, dirà, che ci siano italiani che non hanno a cuore il loro paese e queste sinistre e sarà colpa di Letta o Meloni a giorni alterni.
L’intervento berlusconiano c’è già stato ed è stato e ha già incolpato i giudici, dunque quella parte di popolo prono al capo è già stata accontentata. Ora si attende il redde rationem in casa leghista più che la reazione di casa leghista. Saranno giorni intensi e, per certi versi, imperdibili.
(12 giugno 2022)
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