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Dopo il caso della conduttrice televisiva e della sua affermazione durante la partita Cosenza-Vicenza quale morale possiamo trarre?

di Massimo Mastruzzo*

Il punto centrale in realtà non è la giornalista, vittima anch’essa del virus del pregiudizio, che nelle sfumature delle sue varianti più o meno gravi può colpire ognuno di noi, quanto NON far passare il concetto espresso nella sua infelice affermazione: tanto prima o poi tutti voi meridionali dovrete emigrare…. Questo oltre ad essere in totale contrasto con quanto previsto dall’art 3 della costituzione, non è più sostenibile principalmente per due motivi:

  • la concentrazione economica e industriale in sole poche ragioni del nord Italia ha quasi raggiunto il limite massimo di espansione (ad esempio, la BreBeMi già non serviva, dove si troveranno altri spazi per sbocchi infrastrutturali senza consumare ulteriormente, e spesso inutilmente, suolo pubblico?);
  • il sud ha diverse aree a rischio desertificazione umana (la Calabria è probabilmente la prima) questo vuol dire che fisicamente ci sono sempre meno emigranti e chi è rimasto sembra non essere più disponibile a farlo.

L’Italia se non inverte la rotta secondo le indicazioni intrinseche nei criteri di ripartizione dei fondi del PNRR, avrà nei prossimi anni un aggravio del già presente blocco della crescita economico (e l’Europa lo sa).

Grazie al Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale, che ha prontamente pubblicato la lettera del papà contro il commento  della conduttrice televisiva (screenshot in basso), la vicenda ha avuto un impatto mediatico impressionante. Radio, televisioni, giornali hanno riportato la notizia rendendola un caso nazionale. Si potrebbe affermare che è bastato poco, ed in effetti, delle volte, il fato è più utile dei fatti. Fatti che sono presenti nei dati incontestabili con i quali ci battiamo per denunciare la condizione di disomogeneità territoriale del Mezzogiorno:

  • dalla questione LEP con Giorgetti che quando dal 2013 al 2018 fu presidente della bicamerale per il federalismo fiscale nel leggere i dati richiesti e ricevuti dal ministero dell’Economia sulla redistribuzione dei fondi, e rendendosi conto dell’assurda incostituzionalità di quanto quelle cifre stessero denunciando, dichiarò: “Visto che  i dati al 100%, come previsto dalla legge, probabilmente potrebbero essere scioccanti, magari ce le fate avere in modo riservato o facciamo una seduta segreta come avviene in commissione antimafia”;
  • agli ottocentoquaranta miliardi di euro che stando a quanto rivelato dai dati  Eurispes, è la somma sottratta al Sud a partire dal 2000 e fino al 2017 (840miliardi più di tutto i fondi del Next Generation destinato a tutti gli stati membri in risposta  per risollevare l’economia di tutta la UE in risposta alla crisi sanitaria);
  • al rapporto SVIMEZ 2019 che illustra come al Sud la spesa sanitaria sia inferiore del 25% rispetto al Centro-Nord: la spesa sanitaria pro capite in Italia è di circa 1.800 euro in Italia nel 2016 (2.800 nella media UE a 15) con il divario interno al nostro Paese che vede assegnare 1.600 euro nel Mezzogiorno e 2.000 euro nel Centro-Nord,  con appunto un 25% di incostituzionale discriminazione sanitaria che spiega l’elevato tasso di emigrazione ospedaliera verso le regioni del Centro-Nord
  • e fino ai dati più recenti del riparto per regione degli incentivi pubblici assegnati nel 2020 al Sud pubblicati da Sole 24 Ore, i quali tra agevolazioni e sostegno agli investimenti superano i 17 miliardi di euro. Il Mezzogiorno ha ricevuto il 20% scarso. Meno non solo della popolazione (34%) ma persino della quota di imposte versate (23%). Dati che rispecchiano il metodo consolidato dell’incostituzionale sistema Paese, che ha portato l’Italia sul gradino più alto della mancata coesione sociale dove il trofeo è stato la fetta di torta più grande del PNRR.

Probabilmente tutti questi dati e numeri, che confermano la bontà delle nostre istanze, non sono sufficienti a scardinare il pregiudizio nazionale, e per arrivare ad attirare l’attenzione dei media nazionali c’è voluta la conferma di una conduttrice veneta, anch’essa emigrata, per ribadire con il concetto tanto prima o poi tutti voi meridionali dovrete emigrare…che in Italia qualcosa sta andando storto da almeno 160 anni.

*Segreteria nazionale M24A-ET 
Movimento per l’Equità Territoriale 

 

 

(2 giugno 2022)

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