di Paolo M. Minciotti
La Rai potrebbe essersi rotta di Cartabianca che la prossima stagione potrebbe saltare in aria, cioè fuori dai palinsesti, anche se da viale Mazzini si affrettano a dire che il problema non è “Bianca Berlinguer: è la formula del talk show politico che ha fatto il suo tempo”.
La riflessione sul futuro dei talk-show Rai è stimolata da Carlo Fuortes nell’audizione di mercoledì davanti alla commissione di vigilanza, come scrive Repubblica. Secondo Fuortes: “Il format televisivo dei talk in un’azienda che fa servizio pubblico” non è più “ideale per un approfondimento giornalistico. Credo siano più adatti all’intrattenimento su temi più leggeri”, e ha subito sottolineato che alle parole seguiranno segnali chiari di discontinuità. Ma c’è già guerriglia perché il presidente del M5S, a caccia di voti da tutte le parti, ha subito tuonato “Giù le mani da Bianca Berlinguer, non accettiamo censure del servizio pubblico”.
Ma i fari sulla giornalista – secondo noi non buona conduttrice di un brutto programma, al di là delle riflessioni dei vertici Rai – sono accesi da tempo e non è questione di censura, nonostante Conte, ma di qualità: Cartabianca offre ne offre poca, e non ci si riferisce alle tesi peculiari dell’Orsini di turno, ma alla mancanza visibile di una seria critica interna rispetto al format, alla conduzione e agli ospiti di un programma che non ha interessato nemmeno ai tempi dei siparietti incazzerecci con Mauro Corona e che regolarmente le prende di santa ragione da Floris ogni martedì. Parliamo di ascolti, evidentemente.
Continua Repubblica scrivendo che Fuortes e il direttore degli approfondimenti Mario Orfeo hanno avviato una riflessione con Berlinguer su una sua diversa collocazione che però sarebbe stata accolta con freddezza dalla conduttrice. C’è da stare sicuri che Berlinguer venderà cara la pelle. Ma il problema non è volerla dentro o fuori dai teleschermi, almeno per quanto ci riguarda, il problema è dire basta a un format che è ormai una scusa per scatenare i peggiori putiferi in studio e per ospitare sedicenti esperti, ed esperti reali, mettendoli tutti nello stesso calderone e dando a tutti la stessa importanza come se non ci fossero differenze di competenza tra il sedicente esperto e chi è esperto sul serio.
(7 maggio 2022)
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